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MUSEO ARCHEOLOGICO IBLEO DI RAGUSA ( indice dei musei )

Museo Archeologico Ibleo
Ragusa, Via Natalelli
Tel. +39 0932 622963

Mappa del Museo
Mappa di Ragusa
Tour Virtuale del Museo

Aperto tutti i giorni dalle 9 alle 14 e dalle 15:30 alle 18:30.
Ingresso Lire 4000 (ingresso gratuito per i cittadini della Comunità Europea di età inferiore ai 18 anni e superiore ai 60 anni).

SERVIZI:
• Vietato fotografare

La sede museale si trova al primo piano del Palazzo Mediterraneo, edificio realizzato negli anni '50 nella zona di espansione della città. In esso ebbe sede tra il 1955 e il 1960 l'Antiquarium, che fu il primo nucleo del museo.
Alla fine degli anni '60, il museo assume l'attuale assetto, a seguito di una completa ristrutturazione museografica.

Il museo illustra l'archeologia e la storia antica del territorio della provincia di Ragusa, dal neolitico fino alla tarda antichità.
Nel territorio tracce di frequentazione in età neolitica sono note vicino Acate, in contrada Pirrone.
All'età del bronzo si può attribuire una fitta rete di villaggi capannicoli, presenti oltre che sulle alture anche nelle pianure, tra i fiumi, e nella fascia costiera. Tra questi villaggi si segnala quello di Castiglione che sarà poi di nuovo rioccupato in epoca protoarcaica da indigeni. Particolarmente importanti sono pure i villaggi di Monte Raci e Branco Grande.
In periodo greco arcaico l'insediamento più importante del territorio ibleo è Camarina, colonia fondata da Siracusa. Il ruolo della città fu determinante nel processo di acculturazione per i centri indigeni che con essa vennero a contatto, tra i quali Monte Casasia e Castiglione. Al periodo ellenistico risale poi l'insediamento di Scornavacche (Chiaramonte Gulfi) un vero abitato di coroplasti (fabbricatori di oggetti in terracotta). All'epoca tardo antica risale l'abitato di Caucana, importante scalo portuale dove numerosi sono stati i rinvenimenti di testimonianze cristiane.

Le collezioni. Nel primo nucleo dell'Antiquarium di Ragusa furono esposti inizialmente i reperti delle prime campagne di scavi condotte nella necropoli greca di Rito (Ragusa) e nell'abitato ellenistico di Scornavacche (Chiaramonte Gulfi).
Successivamente, dopo l'ampliamento degli anni Settanta, al museo confluirono i reperti degli scavi della città di Camarina, della necropoli sicula di Castiglione e dell'abitato tardo-antico di Caucana.
Il museo espone anche reperti provenienti da collezioni formatesi nei primi decenni del '900 nel territorio della provincia di Ragusa ed acquistati dalla Regione Siciliana, fra cui le collezioni Melfi di Chiaramonte, Pacetto, La Rocca e Pace.

L'ordinamento del museo si avvale di una disposizione dei reperti ordinata sia cronologicamente che per aree topografiche.
L'allestimento del museo è caratterizzato da ricostruzioni al vero di limitate porzioni di scavo. Questi ambienti (necropoli, fornaci, pavimenti a mosaici), richiamano nel visitatore l'idea della funzione degli oggetti esposti.


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